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nell'ecatombe

11° Convegno multidisciplinare

lunedì 27 gennaio 2025, ore 16.00

TEATRO MIELA - Trieste


Evento annuale promosso nel quadro della Convenzione tra l’Università degli Studi di Trieste e Stazione E. N. Rogers


in presenza e in diretta streaming sul canale YouTube di Stazione Rogers a questo link

 

 


Iniziativa realizzata nell'ambito della rassegna ROGERS' FORUM


Nuova formula “live preview” con interventi in sala di max 10’. Le stesure integrali verranno pubblicate da EUT Edizioni Università di Trieste, accessibili dal portale di Ateneo.

PROGRAMMA

ore 16.00
saluto Autorità accademiche

ore 16.05 moderatore
PIERLUIGI SABATTI
presidente Circolo della Stampa di Trieste

ore 16.15
apertura lavori

ore 16.20
MAURO BARBERIS
docente di Filosofia del Diritto
Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione
Università degli Studi di Trieste
Olocausti o narrazioni?
La Memoria è solo una narrazione fra le tante? La domanda sorge per due ragioni. Intanto, le stragi in corso, dall’invasione russa dell’Ucraina al pogrom di Hamas sino all’ecatombe di Gaza, inducono a ripensare tutta la nostra terminologia, a partire da “Shoah” e “Olocausto”. Poi, quando la Memoria si trasferisce in rete, rischia davvero di diventare una narrazione: basta digitare la lettera sbagliata, e la Memoria diventa Meloria. A queste domande, però, possono forse darsi due risposte. Prima risposta: la Memoria non riguarda solo la Shoah degli ebrei, al singolare, fenomeno unico nella storia, ma deve estendersi a tutti gli olocausti, al plurale, che si consumano quotidianamente sotto i nostri occhi. Seconda risposta, la differenza fra Memoria e narrazioni resta netta: le narrazioni sono inconsapevoli, la Memoria dubita anche di sé stessa.

ore 16.30
GIANNI PETEANI
presidente comitato permanente Ondina Peteani 1925 / 2025
prima staffetta partigiana d’Italia Deportata Auschwitz 81672
Colloquio con Edith Bruck
Di origine ebraica, classe 1931, nata a Tiszabercel, Ungheria, Edith Bruck ha vissuto lo scempio della discriminazione razziale. A 13 anni, nel 1944 è stata deportata nel campo di sterminio di Auschwitz, dopo i Lager di Kaufering, Landsberg, Dachau, Bergen-Bielsen e liberata nell’aprile del 1945. Nella vasta opera letteraria e poetica, che pubblica ininterrottamente dal 1959, è riportata la sua preziosa testimonianza.

ore 16.55
GIOVANNI FRAZIANO
senior researcher
Dipartimento di Ingegneria e Architettura
Università degli Studi di Trieste
Presidente dell’associazione Stazione E. N. Rogers
“Business as usual”
Considerazioni a partire da una vecchia opera di Barbara Krueger
La seconda voce di massimo profitto dopo gli armamenti è la ricostruzione. Malgrado lo sdegno e le belle parole...
Sono sempre i soliti affari.

ore 17.05
HOW TO SCRAPE SKIES
OK America
di George Mikes Ed. IED 1956
reading di Adriano Giraldi
video estratto da “Adolf Loos” di Giovanni Fraziano

ore 17.10
EDOARDO MILOTTI
docente di Fisica sperimentale
Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Trieste
Il valore della vita umana
In questo mondo con più di 8 miliardi di persone, quanto vale la vita umana? La nostra civiltà è allo stesso tempo avanzatissima e primitiva, si riescono a salvare vite umane con tecnologie impensabili fino a pochi anni fa e si uccidono le persone con tecnologie fantascientifiche. Cerchiamo di capire un po’ di più guardando quello che ci dicono i numeri della salvezza e quelli della distruzione.

ore 17.20
LEONARDO VISCO GILARDI
presidente ANED Milano Associazione Nazionale Ex Deportati
Testimonianza
Leonardo Visco Gilardi racconta la storia dei genitori Mariuccia e Ferdinando, antifascisti e resistenti, fra i promotori del Comitato clandestino di assistenza ai Deportati nel Lager di Bolzano, straordinario esempio di resistenza senza armi in un territorio allora annesso al Terzo Reich. Un comitato esterno che operava in collegamento con un comitato interno al lager e che, nonostante l’arresto dell’intero CLN bolzanino, non fu mai smantellato dalla Gestapo, e che continuò a lavorare fino alla Liberazione, grazie al coraggio e all’abnegazione delle donne che, quotidianamente, confezionavano e consegnavano pacchi-aiuto, che giungevano dal CLNAI. Un esempio di abilità cospirativa poco conosciuto. A Bolzano, erede del campo di Fossoli, furono internate circa 10.000 persone: di queste, circa 3.500 furono deportate in Germania e i due terzi non fecero ritorno.

ore 17.30
ROBERTO MEZZINA
vice presidente World Federation for Mental Health
Il trauma e la salute mentale
Il trauma esperienza fondamentale della vita psichica, ma il PTSD è solo una formula diagnostica. L’esposizione al trauma della guerra: quando terrore, odio e rancore possono contaminare vittima e carnefice, e come ci si può salvare.

ore 17.40
RENZO BONN
già direttore DSM Udine e consulente OMS in zone di guerra
Esperienze sul campo in zone di guerra
Supportare le persone e le comunità. Ciò che abbiamo imparato in ex- Jugoslavia e in Palestina. Storie di sofferenza e di riscatto.

ore 17.50
CATERINA PADOA SCHIOPPA
docente di Composizione architettonica e urbana
Dipartimento di Architettura e Progetto
Sapienza Università di Roma
Architettura per il commiato.
Il tabù del Crematorio
In Italia oggi circa un terzo della popolazione sceglie la cremazione rispetto ad altre forme di sepoltura. Eppure, per molteplici ragioni, e non da ultimo per l’associazione con il simbolo che più di ogni altro connota l’architettura dello sterminio, il Crematorio è concepito come uno stabilimento di trattamento dei rifiuti più che come un’architettura sacra, dove si svolge il rito del commiato. Se è vero che il diritto al funerale è tra i più fondamentali, (ri)pensare a tutte le architetture per la morte, e in particolare all’architettura crematoria come luogo dove si compie il passaggio dalla vita umana alla vita postumana, sembra oggi un’urgenza improrogabile.

ore 18.00
SABINA PASSAMONTI
docente di Biochimica
Dipartimento di Scienze della Vita Università degli Studi di Trieste
Quanto può durare la convivenza con Auschwitz?
La convivenza con Auschwitz è la capacità di vivere individualmente e socialmente senza aver eradicato alcuni assunti mentali che conducono alla legittimazione di progetti di genocidio. Può essere utile considerare il caso della classe medica germanica, che non solo attivamente contribuì al progetto di discriminazione e annientamento di gruppi umani individuati come minaccia della propria stabilità esistenziale, come gli ebrei, gli slavi, altri gruppi etnici, ma anche energicamente avversò il dottor Hartmut Hanauske-Abel che nel 1996 denunciò il colpevole silenzio di coscienza collettiva dei suoi pari. La pubblica apologia della classe medica tedesca arrivò solo nel 2012. Quale speranza e concreta capacità, dunque, offriamo oggi all’umanità intera di poter individuare e ostacolare progetti genocidi che producono testimonianze così simili al “progetto Auschwitz”?

ore 18.10
TOMASO MONTANARI
rettore Università per Stranieri di Siena
docente di Storia dell’Arte moderna
Leggere Matteotti

ore 18.20
GIANNI PETEANI
presidente comitato permanente Ondina Peteani 1925 / 2025 prima staffetta partigiana d’Italia Deportata Auschwitz 81672
Da Višegrad a Visegràd, lungo gli 80 anni del Ponte sulla Drina
Il romanzo scritto da Ivo Andrić durante la seconda guerra mondiale esce a conflitto ancora in corso, nel marzo del ‘45. Protagonista il sangue versato tra quelle sponde della Drina in prossimità di Višegrad, quel ponte che il Nobel Prize scomparso cinquant’anni fa, di fatto presagì tornasse in prima linea nella guerra dei Balcani. Altra, la Visegràd vicino a Budapest, sinonimo del separatismo isolazionista/ nazionalista antieuropeo.
Višegrad, Visegràd: doppia premonizione?

ore 18.30
MAURO ROSSI
responsabile EUT Edizioni Università di Trieste
Macabre danze di guerra.
Il grottesco e il mostruoso al servizio della mobilitazione interventista nelle cartoline postali illustrate di Alberto Martini (1914-1916)
Allo scoppio delle Prima guerra mondiale, Martini investe e riplasma
la sua immaginazione di matrice simbolista in una satira lugubre e granguignolesca che ha come bersaglio gli Imperi centrali coinvolti nel conflitto. Ambiguamente sospese tra denuncia delle atrocità belliche e fiancheggiamento dell’interventismo italiano, le cinque serie di cartoline litografate realizzate dall’artista restano una disturbante testimonianza della costruzione e diffusione di massa dell’iconografia del Nemico.

a seguire
OSIRIDE BROVEDANI: DA BUCHENWALD A BELSEN
con Alessandro Mizzi
accompagnato da Stefano Bembi alla fisarmonica
testo a cura di Stefano Dongetti
Una produzione Bonawentura per Fondazione Osiride Brovedani
Alessandro Mizzi dà voce a Osiride Brovedani un uomo la cui vita è un esempio della capacità di resilienza dell’essere umano che pur avendo vissuto delle esperienze drammatiche riesce a riscattarsi e costruire per sé e per gli altri un nuovo destino prospero e creativo. Una lucida testimonianza di prigioniero che rappresenta un ulteriore tassello per la conoscenza della storia del ‘900 e dei suoi momenti più oscuri ed è la dimostrazione delle capacità di sopravvivenza e del successivo riscatto delle vittime della crudeltà nazista. Alessandro Mizzi ci accompagna in un viaggio nell’interiorità del deportato verso la liberazione dell’uomo.
Il 2 luglio 1970 moriva a Trieste Osiride Brovedani, benefattore e filantropo. Noto come “el signor Fissan” per aver creato l’omonimo stabilimento industriale in città, ha vissuto l’esperienza tragica della Deportazione nei campi di concentramento nazisti prima di tornare in patria e diventare esempio di imprenditorialità illuminata ma soprattutto di altruismo.

ingresso libero


"Convivere con Auschwitz nell’ecatombe

Con l’undicesima edizione del convegno Stazione Rogers, in convenzione con l'Università di Trieste, incrementa le convergenze interdisciplinari in un rapporto di analisi e attualizzazione scientifica, esplorando ulteriori relazioni nell’ambito del Dovere della Memoria della Shoah/ Deportazione.

Devastando il corso della Storia, il nazifascismo ha perpetrato anche a Trieste aberranti crimini contro l’Umanità, quali il preannuncio delle leggi razziste nel 1938 e la Risiera di San Sabba, unico Lager con forno crematorio realizzato in Italia e nell'Europa meridionale, in un diagramma di moltiplicazione dell'odio sfociato nel drammatico epilogo delle Foibe.

I Deportati dall'Italia (cifre stimate) 650-700.000 I. M. I. (Internati Militari Italiani), soldati dell’E.I. abbandonati l'8 Settembre 1943, senza direttive dalla vergognosa fuga del Re e di Badoglio e privati delle garanzie della Convenzione di Ginevra, ridotti a schiavi di Hitler in campi di lavoro gestiti dalla Wehrmacht, almeno 50.000 morti per stenti e malattie / oltre 200.000 lavoratori coatti, rastrellati dai repubblichini e costretti a lavorare per il sistema produttivo germanico / 33-34.000 Deportati politici (operai scioperanti, partigiani, resistenti, staffette, ecc.), destinati allo "sterminio tramite il lavoro" nei lager delle SS in quanto nemici. Due terzi non tornarono / 8.500 deportati “razziali”, tutti ebrei, di cui almeno l'85-90 % furono sterminati nelle camere a gas.

In ottemperanza alla Legge 211/2000, istitutiva del Giorno della Memoria, il simposio persegue il monito di Primo Levi: analisi, studio e conoscenza dell'abominio di Shoah e Deportazione nei Lager di sterminio nazisti, come antidoto contro la reiterazione del crimine che con metodologie diverse ancora e sempre flagella l'umanità. Memoria, cultura e conoscenza di quanto è stato, contro ogni forma di razzismo, qualsiasi discriminazione e prevaricazione razziale, sociale, culturale e religiosa, per la pace e la libertà.


Direzione scientifica Mauro Barberis
docente di Filosofia del Diritto
Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione
Università degli Studi di Trieste

Organizzazione Gianni Peteani
presidente Comitato permanente Ondina Peteani 1925 / 2025 prima staffetta partigiana d’Italia Deportata Auschwitz 81672

Interlocutore rapporti internazionali Alessandra Riccardi
docente di Lingua e traduzione tedesca Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione
Università degli Studi di Trieste  


2025 01 27 convivere auschwitz locandina

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in presenza e in diretta streaming sul canale YouTube di Stazione Rogers


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ingresso libero


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in collaborazione

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ROGERS'FORUM
progetto promosso e realizzato da
associazione Stazione E. N. Rogers


con il contributo della

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia


in partenariato con

Università degli Studi di Trieste
Circolo della Stampa di Trieste
Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Trieste
IRSREC Istituto regionale per la storia della Resistenza
e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia
Bonawentura soc. coop. / Teatro Miela


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