la prova delle opere | il tempo della teoria
Manifesto di una generazione in forma di mostra itinerante
giovedì 18 Luglio 2024, ore 14:30
venerdì 19 luglio 2024, ore 9:30
STAZIONE ROGERS - Riva Grumula, 14 - Trieste
I CONVEGNI
Teoria Progetto Storia
Storia e Progetto
Il laboratorio aperto verso una grande ricerca nazionale
Teoria e Progetto
Tempi e modi dell’architettura italiana contemporanea
tema Confini
a cura di Thomas Bisiani, Adriano Venudo
Gruppo di lavoro Martina Di Prisco, Mariacristina D’Oria, Paola Limoncin, Valentina Rodani
Il tema dei confini territoriali è oggi all’ordine del giorno nel dibattito pubblico e intorno ai confini si raccoglie un ampio campo di studi, i Border Studies, che coinvolge molteplici ambiti del sapere, dalla geografia all’economia, dall’urbanistica alla politologia e al diritto. Malgrado il processo di “globalizzazione” abbia fatto pensare a un superamento dei confini e all’aprirsi di un borderless world, i confini permangono, in alcuni casi accendendosi drammaticamente di conflitti, in altri fortificandosi per contrastare i flussi migratori, in ogni caso opponendo una resistenza fisica in controtendenza a fenomeni di segno opposto come il ruolo crescente nei processi decisionali di organismi sovranazionali o il crescere di una network society sia nel campo delle informazioni che nel campo dell’economia.
I confini sono anche uno strumento di organizzazione formale dello spazio, poiché grazie a essi si istituiscono spazi differenziali e si interrompe, con un prodotto artificiale dell’agire umano, la continuità spaziale “naturale”. Non solo sul piano economico, politico e del diritto, ma anche su piano della loro materialità, i confini sono problematici dispositivi – in senso foucaultiano, assemblaggi coerenti di elementi eterogenei: discorsi, istituzioni, strutture architettoniche, decisioni regolative, leggi, misure amministrative, enunciati scientifici, proposizioni filosofiche – intorno a cui si coagulano conflitti e contraddizioni. Tentando di evidenziare, in questo insieme, l’ambito dell’organizzazione formale dello spazio, emerge innanzitutto che le caratteristiche fisiche del confine riverberano sull’intorno un “carattere” spaziale, per cui il confine non è mai solo una linea ma un ambito, segnato da atmosfere diverse che possono essere quelle dell’attesa o dell’ostilità, del controllo, della marginalità o, spesso, dello smarginarsi, come l’allentarsi dei tessuti urbani in prossimità dei confini.
Questa condizione di sospensione è quanto sperimentiamo quotidianamente a Gorizia – sede del corso in Architettura dell’Università di Trieste – attraversando la Piazza di Casa Rossa, un grande slargo in prossimità del valico con la Slovenia. Qui si apre la dimensione delle potenzialità dell’indefinitezza di alcuni spazi confinari. Il materializzarsi di desideri e aspettative legate a prospettive di indebolimento o apertura di frontiere un tempo blindate è evidente in un altro luogo emblematico della città transfrontaliera, la Piazza della Transalpina, in questo caso uno spazio urbano ben definito, tagliato in due dal confine. Una piazza in comune tra due città, divenuta simbolo di Gorizia e Nova Gorica elette insieme come unica Capitale europea della Cultura 2025.
La dimestichezza con un confine territoriale rende sensibili alla “confinarietà” che abita anche altre scale e condizioni, dall’ampiamente studiata, ma mai esaurita, questione della liminalità della soglia, che può essere intesa come confine pacifico, che consente agli spazi che separa di mettere in comune qualcosa di sé, di contaminarsi, alla dialettica interno/esterno, fino ai temi del margine, del limite e del bordo. Proponiamo quindi alla riflessione di quanti partecipano all’Iniziativa Fondamento e Desiderio, il tema dei confini in questa molteplicità di letture e declinazioni possibili, con l’invito a esercitare ciascuno la propria sensibilità confinaria, a riconoscerla e a rappresentarla.
https://dia.units.it/it/content/storia-e-progetto-architettura-italiana-contemporanea
https://dia.units.it/it/news/111655
ingresso libero
PROGRAMMA
giovedì 18 Luglio 2024
Storia e Progetto
Il laboratorio aperto verso una grande ricerca nazionale
14:30
Paolo Gallina, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste
Giuseppina Scavuzzo, coordinatrice del Corso di Studi in Architettura dell’Università degli Studi di Trieste
Giovanni Fraziano, presidente di Stazione Rogers
14:50
Un progetto itinerante
a cura degli ideatori AIC – Architettura Italiana Contemporanea
Dario Costi, Università degli Studi di Parma
Renato Capozzi, Università degli Studi di Napoli Federico II
Luca Lanini, Università di Pisa
15:00
confini
video RRR International Lab Go/N.Go
e introduzione della tappa tematica
Giuseppina Scavuzzo
15:10
Confini: Dialogo tra Storia e Progetto
Mutano i confini. Architetture per fare Trieste italiana. 1918-1940
Paolo Nicoloso, Università di Trieste
dibattito
16:10 Coffee break
16:30
inaugurazione della mostra
Architettura Italiana Contemporanea
PENSIERO E PROGETTO
la prova delle opere | il tempo della teoria
16:45
Confini / Frontiere / Margini in mostra. Un confronto critico
ne discutono: Martina Di Prisco, Mariacristina D’Oria, Paola Limoncin, Alessandra Rampazzo, Valentina Rodani, Amra Salihbegovic con Thomas Bisiani, Adriano Venudo, Paolo De Marco, Fabio Guarrera
18:15
dibattito
19:00
Il senso della storia
Giovanni Fraziano
19:15
fine lavori
venerdì 19 luglio 2024
Teoria e Progetto
Tempi e modi dell’architettura italiana contemporanea
9:30
Ritratto di Ernesto Nathan Rogers
cortometraggio, 13’, Videoest 2024
9:45
TEORIA e PROGETTO a TRIESTE
La ragione di Ulisse
Francesco Rispoli, Università di Napoli ne discutono Giovanni Fraziano, Giuseppina Scavuzzo, Dario Costi, con Adriano Venudo, Thomas Bisiani
11:15 Coffee break
11:30
Tavola rotonda
coordinano Thomas Bisiani e Adriano Venudo
13:00
fine lavori
iniziativa realizzata nell'ambito della convenzione tra